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Il Forum di Porto Alegre 2002
Il Manifesto politico
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Ecco il testo del documento finale del Forum sociale mondiale che si č chiuso a
Porto Alegre.
Resistenza al neoliberismo, al militarismo, alla guerra: per la pace le la giustizia
sociale
1) Di fronte al continuo deterioramento nelle condizioni di vita dei popoli, noi,
movimenti sociali del mondo intero, ci siamo incontrati in decine di migliaia nel Secondo
Forum sociale mondiale di Porto Alegre. Siamo qui a dispetto dei tentativi di spezzare la
nostra solidarietą. Ci incontriamo di nuovo per continuare le nostre lotte contro il
neoliberismo e la guerra, per confermare gli accordi dello scorso Forum e riaffermare che
un altro mondo č possibile.
2) Siamo diversi donne e uomini, adulti e giovani, popoli indigeni, contadini e
urbani, lavoratori e disoccupati, senza casa, anziani, studenti, persone di ogni credo,
colore, orientamento sessuale. L'espressione di questa diversitą č la nostra forza e la
base della nostra unitą. Siamo un movimento di solidarietą global, unito nella nostra
determinazione di lottare contro la concentrazione della ricchezza, la proliferazione
della povertą e delle ineguaglianze e la distruzione della nostra terra. Stiamo
costruendo alternative, utilizzando modi creativi per promuoverle. Stiamo costruendo una
ampia alleanza a partire
dalle nostre lotte e dalla resistenza a un sistema che č fondato sul patriarcato, il
razzismo e la violenza, che privilegia gli interessi del capitale sui bisogni e le
aspirazioni dei popoli.
3) Questo sistema produce il dramma quotidiano di donne e bambini e anziani che
muoiono di fame, dell'assenza di cure sanitarie e di malattie che potrebbero essere
prevenibili. Intere famiglie sono obbligate a lasciare le loro case a causa delle guerre,
dell'impatto del "megasviluppo", della mancanza di terra e in presenza di
disastri ambientali, disoccupazione, attacchi ai servizi pubblici e distruzione della
solidarietą sociale. Al Sud come al Nord forti lotte e resistenze stanno nascendo per far
valere la dignitą della vita.
4) L'11 settembre ha segnato una svolta drammatica. Dopo gli attacchi terroristici,
che condanniamo assolutamente, cosģ come condanniamo tutti gli altri attacchi sui civili
in altre parti del mondo, il governo degli Stati Uniti e i suoi alleati hanno lanciato una
massiccia operazione militare. In nome della "guerra al terrorismo" vengono
attaccati in tutto il mondo i diritti civili e politici. Con la guerra contro
l'Afghanistan, in cui sono stati usati anche metodi terroristici e con le nuove che si
preparano, ci troviamo di fronte a una guerra globale permanente, per estendere scatenata
dal governo degli Usa e dai suoi alleati per stabilire il loro dominio. Questa guerra
rivela l'altra faccia del neoliberismo, la pił brutale e inaccettabile.
L'Islam viene demonizzato, mentre il razzismo e la xenofobia vengono deliberatamente
diffusi. La stessa informazione e i mass media prendono attivamente parte a questa
campagna bellicista che divide il mondo tra il "bene" e il "male".
L'opposizione a questa guerra č uno degli elementi costitutivi dei nostri movimenti.
5) La situazione di guerra ha ulteriormente destabilizzato il Medioriente, fornendo
il pretesto per un'ulteriore repressione del popolo palestinese. Di fronte all'occupazione
brutale di Israele, un compito urgente del nostro movimento č quello di mobilitare la
solidarietą per il popolo palestinese e la sua lotta all'autodeterminazione. Questo č
vitale per la sicurezza collettiva di tutti i popoli della regione.
6) Allo stesso tempo, anche nuovi eventi confermano l'urgenza delle nostre lotte.
In Argentina la crisi finanziaria causata dal fallimento degli aggiustamenti strutturali
del Fondo monetario internazionale e il debito crescente hanno fatto precipitare la crisi
sociale e politica. Questa crisi ha prodotto proteste spontanee delle classi lavoratrici e
della classe media, una repressione che ha causato morti, cambiamenti nel governo e nuove
alleanze tra gruppi sociali diversi. Con la forza dei "cacerolasos" il popolo ha
potuto assicurarsi la soddisfazione dei principali bisogni di base.
7) Il collasso della multinazionale Enron č un esempio della bancarotta
dell'economia "del casinņ" e della corruzione degli uomini d'affari e dei
politici. I lavoratori sono rimasti senza impiego e senza pensioni. Nei paesi in via di
sviluppo questa multinazionale impegnata in attivitą fraudolenti e i suoi progetti hanno
cacciato la popolazione dalle loro terre aumentando smisuratamente i prezzi
dell'elettricitą e dell'acqua.
8) Il governo degli Stati Uniti nel suo sforzo di proteggere gli interessi delle
grandi imprese, ha abbandonato con arroganza i negoziati di Kyoto sul riscaldamento
globale, il trattato sui missili antibalistici, la convenzione sulla biodiversitą, la
conferenza dell'Onu sul razzismo e l'intolleranza e il confronto per ridurre la fornitura
di armi leggere, dimostrando ancora una volta che l'unilateralismo degli Stati Uniti fa
saltare i tentativi di trovare soluzioni multilaterali ai problemi globali.
9) A Genova il G8 ha completamente fallito nella sua pretesa di governo globale. Di
fronte a una massiccia mobilitazione e resistenza, hanno risposto con la violenza e la
repressione, denunciando come criminali coloro che avevano osato protestare. Ma non sono
riusciti a intimidire il nostro movimento.
10) Tutto ciņ avviene nel contesto di una recessione globale. Il modello economico
neoliberista distrugge i diritti, le condizioni e i livelli di vita dei popoli. Usando
ogni mezzo per proteggere i loro dividendi, le mulitinazionali licenziano, riducono i
salari e chiudono fabbriche, spremendo fino all'ultimo i lavoratori. I governi di fronte a
questa crisi economica rispondono con la privatizzazione, il taglio delle spese sociali e
una riduzione permanente dei diritti di lavoratori e lavoratrici. Questa recessione
dimostra il fatto che le promesse neoliberiste di crescita e prosperitą sono una bugia.
11) Il movimento globale per la giustizia sociale e la solidarietą si trova di
fronte a enormi sfide: la sua lotta per la pace e la sicurezza collettiva impone di
misurarsi con la povertį, le discriminazioni, il dominio e la creazione di una societą
sostenibile alternativa. I movimenti sociali condannano con forza la violenza e il
militarismo quali strumenti di risoluzione dei conflitti; la promozione di guerre di bassa
intensitį e le operazioni militari del Plan Colombia come parte dell'iniziativa regionale
andina, il piano Puebla Panama, il commercio di armi e la crescita delle spese militari,
gli embarghi economici contro i popoli e nazioni, in particolare contro Cuba e Iraq, e la
crescente repressione nei confronti di sindacalisti e attivisti. Noi sosteniamo le lotte
dei sindacati e dei lavoratori del settore informale, come uno strumento essenziale per il
miglioramento delle condizioni di lavoro e di vita, l'effettivo diritto di organizzarsi,
il diritto di sciopero, il diritto alla contrattazione collettiva a diversi livelli e per
conquistare l'uguaglianza salariale e delle condizioni di lavoro tra donne e uomini.
Rifiutiamo la schiavitś e lo sfruttamento dei bambini. Sosteniamo le lotte dei lavoratori
e dei sindacati contro la flessibilitą, l'esternalizzazione del lavoro e i licenziamenti
e chiediamo nuovi diritti internazionali per i lavoratori e le lavoratrici delle
multinazionali e delle loro fornitrici, in particolare il diritto alla libertą sindacale
e alla contrattazione collettiva.
12) Le politiche neoliberiste creano ulteriore miseria e insicurezza. Esse hanno
aumento in maniera impressionante il traffico e lo sfruttamento sessuale di donne e
bambini che condanniamo con forza. Povertį e insicurezza portano anche alle migrazioni e
a milioni di esseri umani č negata la dignitį, la libertį, i diritti. Perció noi
chiedimamo il diritto alla libert[b4]adi movimento, il diritto all'integritį fisica e a
uno statuto legale per tutti e tutte i lavoratori e le lavoratrici migranti. Sosteniamo i
diritti dei popoli indigeni e l'applicazione dell'articolo 169 Oil nel quadro delle leggi
nazionali.
13) Il debito estero dei paesi del Sud č stato gią pagato pił volte. Il debito,
illeggittimo, ingiusto e fraudolento, funziona come uno strumento di dominio, toglie ai
popoli i loro fondamentali diritti umani con il solo scopo di aumentare l'usura
internazionale. Chiediamo la cancellazione incondizionata del debito e la riparazione dei
debiti storici, sociali ed ecologici. I paesi che chiedono il rimborso del debito hanno
intrapreso lo sfruttamento delle risorse naturali e intellettuali del Sud.
14) Acqua, terra, cibo, foreste, semi, la cultura e le identitą dei popoli sono
beni comuni dell'umanitą per le generazioni presenti e future. E' essenziale conservare
la biodiversitą. I popoli hanno il diritto a un cibo sano e stabile, libero da organismi
geneticamente modificati. La sovranitą alimentare a livello nazionale, regionale e locale
č un diritto umano fondamentale; in questo senso costituiscono richieste fondamentali la
riforma agraria e l'accesso dei contadini alla terra.
15) Il vertice di Doha ha confermato l'illeggitimitį del Wto. La presunta
"agenda per lo sviluppo" adottata in realtį difende solo gli interessi delle
multinazionali. Con il lancio di un nuovo round il Wto si sta avvicinando al suo obiettivo
di trasformare ogni cosa in merce. Per noi, cibo, servizi pubblici, agricoltura, salute,
istruzione e i geni non sono in vendita. Inoltre rifiutiamo il brevetto di qualsiasi forma
vivente. L'agenda del Wto viene estesa a livello continentale attraverso gli accordi di
libero commercio e investimenti. Organizzando proteste come le grandi dimostrazioni contro
l'Alca, i popoli hanno rifiutato questi accordi che rappresentano una ricolonizzazione e
la distruzione di valori fondamentali, sociali, economici, culturali e ambientali.
16) Noi vogliamo rafforzare il nostro movimento attraverso azioni e mobilitazioni
comuni per la giustizia sociale, per il rispetto dei diritti e delle libertą; per la
qualitį della vita, l'uguaglianza, la dignitį e la pace.
Lottiamo:
- Per la democrazia: i popoli hanno il diritto di conoscere e criticare le decisioni dei
loro governi, specialmente quando riguardano istituzioni internazionali. I governi devono
essere responsabili di fronte ai loro popoli. Mentre sosteniamo la diffusione della
democrazia elettorale in tutto il mondo, sottolineiamo la necessitį di una
democratizzazione degli stati e delle societą e la lotta
contro la dittatura;
- Per l'abolizione del debito estero e la sua riparazione;
- Contro le attivitį speculative: chiediamo l'introduzione di tasse specifiche, come la
Tobin tax, e l'abolizione dei paradisi fiscali;
- Per il diritto all'informazione;
- Contro la guerra e il militarismo, contro le basi e gli interventi militari stranieri, e
la sistematica escalation di violenza. Noi scegliamo di privilegiare il negoziato e la
soluzione non violenta dei conflitti;
- Per una Unione europea democratica e sociale, basata sui bisogni di lavoratori,
lavoratrici, popoli europei, sulla necessitį della collaborazione e della solidarietį
con i popoli dell'est e del sud;
- Per i diritti dei giovani, il loro accesso a una istruzione pubblica, gratuita e
socialmente autonoma e l'abolizione del servizio militare obbligatorio.
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Per gli anni a venire organizzeremo collettivamente mobilitazioni come:
Anno 2002:
- 8 marzo: giornata internazionale delle donne
- 17 aprile: giornata internazionale delle lotte contadine
- 1 maggio: giornata dei lavoratori e delle lavoratrici
- 12 ottobre: il grido degli esclusi
- 16 ottobre: giornata dell'alimentazione
Altre mobilitazioni globali avranno luogo:
- 15-16 marzo a Barcellona, Vertice Ue
- 18-22 marzo Monterrey (Mexico), conferenza Onu su finanziamento allo sviluppo
- 17-18 maggio, Madrid, vertice latinoamerica, Caribi, Europa
- 31 maggio, giornata internazionale di azione contro il militarismo e per la pace
- 12 giugno, Roma (Italia), vertice mondiale dell'alimentazione
- 22-23 giugno, Siviglia, vertice Ue
- Luglio, Toronto e Calgary (Canada) vertice G8
- 22 luglio, Stati Uniti, campagna contro la CocaCola
- Settembre, Johannesburg (Sudafrica), Rio+10
- Ottobre, Quito (Equador), Forum sociale continentale "Una nuova integrazione č
possibile" e forum sociali continentali e regionali in altri continenti
- Novembre: Cuba, Secondo incontro emisferico contro l'Alca
- Dicembre, Copenaghen, Danimarca, vertice Ue
Anno 2003:
Aprile, Buenos Aires Argentina vertice ALCA
Giugno, Tessalonica Vertice UE
WTO, FMI e Banca Mondiale si incontreranno da qualche parte, qualche giorno. E saremo li!
(4 febbraio 2002)
per
approfondimenti:
www.portoalegre2002.org
Il portale pił completo, in diverse lingue [compreso l'italiano]: tutti i documenti, gli
appuntamenti, i testi introduttivi alle sessioni plenarie
Worl social forum
L'altro sito ufficiale di Porto Alegre, in quattro lingue
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