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La denuncia dell'Anpi sui fatti di Genova
La Presidenza, la Segreteria e il Comitato Nazionale dellANPI esprimono un
giudizio di grave allarme e preoccupazione in ordine ai drammatici avvenimenti che si sono
verificati nei giorni scorsi a Genova in occasione del vertice del G8.
1 - Nelle giornate da giovedì a domenica scorsi si sono mobilitate, con intenti pacifici,
non meno di 200.000 persone, in prevalenza giovani, al fine di esprimere la loro critica
nei confronti della gestione della globalizzazione da parte dei vertici del G8 e sostenere
positive richieste in tema di cancellazione del debito dei paesi poveri, lotta contro la
fame e la denutrizione, contro le malattie, per la tutela dellambiente e dei diritti
umani fondamentali.
Questa mobilitazione, che è stata anche oggetto di un ripetuto dialogo con alcuni vertici
istituzionali del nostro paese, costituisce esercizio di un diritto democratico e non può
che essere salutata come positiva presa di coscienza e di responsabilità rispetto agli
immani problemi che gravano sulle prospettive di sviluppo e di progresso dei singoli paesi
e dellintera umanità.
Tuttavia allinterno di quel grande movimento si è manifestata la presenza di alcune
frange minoritarie la cui ambigua disponibilità alluso della violenza è stata
causa di deprecabili episodi, che hanno a loro volta determinato massicci interventi di
carattere repressivo.
Rispetto al metodo della violenza nessuna indulgenza e sottovalutazione è possibile: in
democrazia essa non è sotto alcun profilo ammissibile e lANPI, forte della propria
esperienza, di chi ha combattuto per la fondazione di un sistema in cui fosse lecito e
doveroso esprimere pacificamente le proprie idee, afferma la necessità che in ogni
occasione la violenza venga da ogni forza
politica e sociale rigorosamente bandita e ove si manifesti responsabilmente isolata.
Ma i fatti più gravi sono stati attuati a Genova da gruppi ben individuabili di
contestatori, usi, alla luce di precedenti esperienze, allesercizio di una
sistematica e cieca violenza i quali hanno innescato una spirale di distruzioni e
devastazioni estese a gran parte della città, al di là della "zona rossa" cui
era negato e impedito laccesso da un imponente spiegamento di forze
dellordine.
Lazione di questi gruppi eversivi ha potuto svolgersi praticamente indisturbata per
la grave carenza di adeguati interventi di contrasto ad opera di forze dellordine,
sia sul piano della concreta attuazione che della predisposizione degli uomini e dei mezzi
da impiegare a tale scopo. Sotto questo profilo lazione delle forze dellordine
non è stata adeguata alla situazione da affrontare, in quanto contraddistinta da
improvvisazione, errori di valutazione e prevenzione dei reali obiettivi e comportamenti
di chi ha praticato questo tipo di violenza: ciò va riferito in particolare a chi ha
presieduto la dislocazione e limpiego delle forze dellordine in modo tale da
rendere carente o inefficace la loro azione ed esponendo gli stessi lavoratori della
polizia a situazioni di grave pericolo.
Non sono poi ammissibili interventi come quello attuato nella notte fra sabato e domenica
scorsi presso la scuola Diaz sede concessa al Genoa Social Forum per laccoglienza,
interventi realizzati senza adeguata motivazione e con estrema brutalità, sui quali è in
corso unindagine della Magistratura.
2 - Estremamente gravi si palesano inoltre le inaudite vessazioni e
violenze che sarebbe state compiute nella caserma di Bolzaneto da alcuni gruppi
appartenenti alle forze dellordine nei confronti degli arrestati, secondo quanto
pubblicamente denunciato e documentato dalla stampa. In ordine a tali fatti, che hanno
avuto anche eco internazionale con gravissima lesione dellimmagine democratica del
nostro paese e che, qualora accertati, costituirebbero una patente violazione dei diritti
elementari sanciti dalla Costituzione, occorre sia fatta piena luce attraverso
lopera della Magistratura, nonché attraverso tutti gli strumenti di indagine
parlamentare e politica, atti a garantire una rigorosa ricostruzione di quanto è avvenuto
affinché i comportamenti in questione possano essere individuati e colpiti in radice .
Accanto allesclusione rigorosa delluso della violenza, in un regime
democratico, deve campeggiare il rispetto delle garanzie costituzionali e dei diritti di
cittadinanza: questi sono i fondamenti
dello stato di diritto.
Lamarissimo risultato di quanto è avvenuto a Genova è stata luccisione di un
giovane manifestante e il ferimento di numerosi partecipanti alla manifestazione e di
appartenenti alle forze dellordine, oltre alle immense distruzioni materiali.
LANPI esprime alla famiglia di Carlo Giuliani e a tutti i feriti profonda
solidarietà.
LANPI avverte il pericolo concreto che leventuale ripetersi di episodi come
quelli sopra richiamati possa innescare una spirale involutiva che veda i poteri
coercitivi dello Stato contrapporsi, in modo sempre più drastico, alle libere
manifestazioni dei lavoratori e dei cittadini al fine di ottenere il riconoscimento dei
loro diritti: una spirale che ove dovesse progredire non potrebbe che condurre ad un
restringimento degli spazi di democrazia nel nostro paese. A questi rischi lANPI è
particolarmente sensibile per linsegnamento che
proviene dallesperienza che i suoi stessi componenti hanno vissuto. Questa
esperienza deve poter essere patrimonio collettivo della comunità nazionale.
Pacifica rivendicazione dei propri diritti e totale rispetto dei modi legittimi in cui
essa viene attuata costituiscono un binomio nel quale si concreta lessenza stessa
della democrazia.
Presidente: M.O. On. Arrigo Boldrini
Vice Presidente Vicario: Tino Casali
Vice Presidenti: Arturo Calabria
On. Alberto Cipellini
On. Luigi Orlandi
On. Raimondo Ricci
Segretario Generale: Giulio Mazzon
Segretari Nazionali: Alfonso Bartolini
Marisa Ferro
M.O. Roberto Vatteroni
Roma, 26 luglio 2001
per approfondire:
Speciale G8
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