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Biografie fascisti

Carlo Scorza

Nacque a Paola nel 1897 e partecipò, come volontario, al primo conflitto mondiale. Fu il fondatore del fascio di Lucca e diresse le squadre d’azione in numerose spedizioni ponendosi alla loro testa anche in occasione della marcia su Roma. Incontrastato ras di Lucca, fu segretario federale della città dal 1921 al 1929 e deputato al Parlamento dal 1924 al 1939. Per alcuni anni, nel periodo compreso fra il 1920 e il 1925, si occupò di giornalismo dirigendo l"Intrepido" e, per un breve periodo, "La lucchesia". Dall’ottobre del 1929 al dicembre del 1931 fu incluso nel direttorio del Pnf, fu incaricato di costituire i Fasci Giovanili di Combattimento e, infine, nominato ispettore della milizia nazionale. Nello scontro del 1931 fra il regime e la Santa Sede assunse posizioni radicali tendenti all’esasperazione dello scontro. Dietro diretta richiesta del Vaticano, il regime lo costrinse a dimettersi da tutte le cariche allora ricoperte. L’anno seguente, a causa della concorrenza apertasi fra lui e Storace, il Partito aprì un’inchiesta sullo stato del fascismo in provincia di Lucca. L’inchiesta si concluse con la proibizione, fatta a Scorza, di recarsi nella intera provincia: il vecchio ras di Lucca evitava l’espulsione dal Partito, ma il suo futuro politico appariva ormai segnato. Negli anni successivi prese parte alla campagna d’Etiopia e alla guerra di Spagna. Nel 1940, con la nomina a presidente dell’Ente stampa, tornò a rivestire incarichi politici riprendendo anche la scalata nel Partito del quale, il 21 dicembre 1942 divenne vicesegretario, e, quattro mesi più tardi, il 17 aprile, segretario. Il 25 luglio votò contro l’ordine del giorno Grandi. Nei giorni immediatamente successivi alla caduta del fascismo riuscì a sottrarsi all’arresto nascondendosi a Roma. Nel dicembre fu arrestato, processato dalla Rsi e liberato solo dietro intervento di Mussolini. Alla fine del conflitto emigrò in Argentina. E’ morto a San Godenzo nel 1988. (a cura di Massimiliano Tenconi)

 


 

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