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Biografie fascisti
Gian Galeazzo Ciano
Nacque a Livorno il 18 marzo 1903. Figlio dell'Ammiraglio Costanzo Ciano, medaglia d'onore
nella 1° guerra mondiale. Nell'ottobre del 1922 partecipò alla marcia su Roma. Dopo
aver lavorato nel campo del giornalismo, nel 1925 entrò in politica. Tra i primi
incarichi ci fu quello di ambasciatore a Peking, Rio de Janiero e Buenos Aires. Nel
1930 sposò Edda, figlia di Benito Mussolini. Pilota volontario dello
squadrone di bombardieri "La Disperata" durante la guerra in Etiopia (1935), fu
decorato con due medaglie d'argento al valore di guerra. Nel giugno di 1936 fu
nominato ministro degli esteri, incarico che mantenne fino alla fine di febbraio del
1943. Il 22 maggio 1939 firmò assieme a Ribbentrop, ministro degli esteri tedesco, il
" Patto d''Acciaio" tra Italia e Germania. In principio Ciano fu tra i
fautori dell'asse con i tedeschi, ma dopo la riunione a Saltzburg nel 1939 con Hitler e
Ribbentrop, cominciò ad opporsi alla loro politica di guerra. Quando la Germania invase
la Polonia, riuscì a convincere Mussolini a dichiarare lo stato di
"non-belligeranza". Ma quando il 10 giugno del '40 Mussolini
dichiarò guerra a Francia e Inghilterra, Ciano continuò a servirlo con zelo. Nel '42,
però, cominciò a dubitare sulla possibilità di vincere la guerra; l'anno dopo fu
sollevato dalla carica di ministro degli esteri e designato ambasciatore. Il 24 luglio del
'43, alla riunione del Gran Consiglio del fascismo, fu tra i sostenitori della
mozione Grandi, che portò alla caduta di Mussolini. Si trasferì con la famiglia in
Germania, nella speranza di poter trovare ospitalità in Spagna. Dopo l'armistizio e
la costituzione della Repubblica Sociale, fu arrestato e tradotto nelle carceri di Verona.
Processato davanti al tribunale speciale per alto tradimento, fu condannato a morte e
fucilato il 11 gennaio 1944 a San Procolo vicino a Verona. La moglie tentò invano varie
volte di salvargli la vita. Mussolini non intervenne.
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