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Discorso di Hitler al Reichstag dopo l'invasione della
Polonia
Come sempre, tentai di mediare, col metodo pacato di fare proposte per una revisione,
una modifica di questa posizione intollerabile. È una bugia quando il mondo esterno dice
che noi tentammo solamente di sostenere le nostre revisioni con le pressioni. Quindici
anni prima del Partito Nazional Socialista esisteva l'opportunità di eseguire queste
revisioni con risoluzioni pacifiche e comprensive. Di mia iniziativa ho, non una volta ma
molte volte, fatto proposte per la revisione di queste condizioni intollerabili. Tutti
queste proposte, come Voi sapete, sono state respinte, proposte per la limitazione degli
armamenti e pure, se necessario, per il disarmo, proposte per la limitazione delle cause
di guerra, proposte per l'eliminazione di certi metodi di guerra moderna. Voi conoscete le
proposte che ho fatto per soddisfare la necessità di ripristinare la sovranità tedesca
sui territori tedeschi. Voi conoscete i tentativi senza fine che feci per una
chiarificazione pacifica e comprensiva del problema dell'Austria e più tardi del problema
dei Sudeti, della Boemia e della Moravia. Fu tutto vano.
È impossibile richiedere che una posizione 'impossibile' sia chiarita con una
revisione pacifica e allo stesso tempo si rifiuti continuamente tale revisione pacifica.
È anche impossibile dire che colui che intraprende l'esecuzione di queste revisioni da
solo trasgredisca una legge, poiché il Diktat di Versailles non è legge per noi. Una
firma ci fu estorta con pistole puntate alla nostra testa e con la minaccia della fame per
milioni di persone. E poi questo documento, con la nostra firma ottenuta con la forza, fu
dichiarato legge solenne.
Nello stesso modo, ho tentato anche di risolvere il problema di Danzica, del Corridoio
etc etc, proponendo una discussione pacifica. Che i problemi dovessero essere risolti era
chiaro. È abbastanza comprensibile per noi che il tempo in cui il problema sarebbe stato
risolto aveva poco interesse per le Potenze Occidentali. Ma quel tempo non è una
questione indifferente per noi. Inoltre, non era e non poteva essere una questione
indifferente per coloro che soffrono di più.
Nei miei colloqui con gli statisti polacchi trattai le idee che Voi conoscete dal mio
ultimo discorso al Reichstag. Nessuno potrebbe dire che questa fosse in qualsiasi modo una
procedura inammissibile o una pressione indebita. Poi, alla fine, formulai naturalmente le
proposte tedesche e ancora una volta devo ripetere che non c'è nulla di più modesto o
leale di queste proposte. Mi piacerebbe dire questo al mondo. Io solo ero nella posizione
per fare tali proposte, perciò so molto bene che nel farle mi misi contro milioni di
tedeschi. Queste proposte sono state rifiutate. Non solo essi risposero prima con la
mobilitazione, ma pure con aumentato terrore e pressione contro i nostri compatrioti
tedeschi e con uno strangolamento lento della Libera Città di Danzica, economicamente,
politicamente, e nelle recenti settimane con mezzi militari e di trasporto.
La Polonia ha diretto i suoi attacchi contro la Libera Città di Danzica. Inoltre, la
Polonia non era pronta a risolvere la questione del Corridoio in un modo ragionevole che
sarebbe equo a entrambe le fazioni ed Essa non pensò di mantenere i suoi obblighi verso
le minoranze.
Devo qui affermare definitivamente una cosa; la Germania ha mantenuto questi obblighi;
le minoranze che vivono in Germania non sono perseguitate. Nessun francese può alzarsi in
piedi e dire che un qualunque francese che vive nel territorio della Saar è oppresso, è
torturato o è privato dei suoi diritti. Nessuno può dire questo.
Per quattro mesi ho guardato con calma gli sviluppi, sebbene non cessassi mai di dare
avvertimenti. Negli ultimi giorni ho aumentato questi avvertimenti. Informai tre settimane
fa l'Ambasciatore polacco che se Polonia avesse continuato a spedire a Danzica delle note
in forma di ultimata, se la Polonia avesse continuato con i suoi metodi di oppressione
contro i tedeschi e se sul versante polacco non si fosse posto fine alle misure doganali
destinate a rovinare il commercio di Danzica, allora il Reich non sarebbe potuto rimanere
inattivo. Non ebbi dubbi che le persone che volevano comparare la Germania di oggi con la
vecchia Germania si stessero ingannando.
Un tentativo fu fatto per giustificare l'oppressione dei tedeschi affermando che essi
avevano commesso atti di provocazione. Non so in cosa potessero consistere queste
provocazioni da parte di donne e bambini, se loro stessi sono maltrattati, in alcuni casi
uccisi. Una cosa faccio sapere: che nessuna Grande Potenza può con onore sopportare
passivamente e guardare tali eventi.
Feci un ulteriore sforzo finale per accettare una proposta di mediazione da parte del
Governo britannico. Loro proposero non che essi stessi conducessero le negoziazioni, ma
piuttosto che la Polonia e la Germania entrassero in contatto diretto e ancora una volta
proseguissero le negoziazioni.
Devo dichiarare che accettai questa proposta e preparai una base per queste
negoziazioni che vi sono note. Per due giorni interi sedetti col mio Governo e aspettai
per vedere se era conveniente per il Governo polacco spedire un plenipotenziario oppure
no. La notte scorsa loro non ci spedirono un plenipotenziario, ma invece ci informarono
attraverso il loro Ambasciatore che stavano ancora considerando se e in che misura erano
in nella posizione di andare incontro alle proposte britanniche. Il Governo polacco disse
anche che avrebbe informato la Gran Bretagna della propria decisione.
Deputati, se pazientemente il Governo tedesco e il suo Leader sopportassero tale
trattamento, la Germania meriterebbe solamente di scomparire dal palcoscenico politico. Ma
mi si giudica erroneamente se il mio amore per la pace e la mia pazienza sono confusi con
la debolezza o la codardia. Io, perciò, la scorsa notte ho deciso e ho informato il
Governo britannico che in queste circostanze non posso trovare più alcuna buona volontà
da parte del Governo polacco per condurre negoziazioni serie con noi.
Queste proposte di mediazione sono fallite perché nel frattempo, prima di tutto, venne
come risposta l'improvvisa mobilitazione generale polacca, seguito da diverse atrocità
polacche. Queste furono ripetute di nuovo la notte scorsa. Recentemente, in una sola notte
ci furono ventuno incidenti di frontiera; la notte scorsa quattordici dei quale tre furono
piuttosto seri. Io, perciò, mi sono risolto a parlare alla Polonia nella stessa lingua
che la Polonia nei mesi passati ha usato con noi. Questo atteggiamento da parte del Reich
non cambierà.
Gli altri Stati europei capiscono in parte il nostro atteggiamento. Mi piacerebbe
soprattutto qui ringraziare l'Italia che ci ha sostenuti in tutto, ma Voi comprenderete
che per continuare questa lotta noi non intendiamo fare appello a un aiuto straniero. Noi
eseguiremo questo compito da soli. Gli Stati neutrali ci hanno assicurato il mantenimento
della loro neutralità, così come noi l'abbiamo garantita loro.
Quando gli uomini di governo dell'Occidente dichiarano che questo concerne i loro
interessi, posso solo rammaricarmi di quella dichiarazione. Non può per un momento farmi
esitare nell'adempiere il mio dovere. Cosa si vuole in più? Li ho assicurati solennemente
e lo ripeto, che noi non chiediamo nulla a questi Stati Occidentali e mai chiederemo
qualcosa.
Ho dichiarato che la frontiera tra Francia e Germania è definitiva. Ho offerto
ripetutamente amicizia e, se necessario, la cooperazione più stretta alla Gran Bretagna,
ma questo non può essere offerto da una sola parte. Deve trovare risposta dall'altro
lato. La Germania non ha interessi in Occidente e il nostro muro occidentale sarà per
tutti i tempi la frontiera del Reich a ovest. Inoltre, Noi non abbiamo nessuna mira di
nessun genere laggiù per il futuro. Con questa assicurazione noi siamo in solenne onestà
e finché altri non violeranno la loro neutralità noi avremo ogni cura di rispettarli.
Sono particolarmente felice di potervi raccontare un evento. Voi sapete che la Russia e
la Germania sono governate da due dottrine diverse. C'era solamente una questione che
doveva essere chiarita. La Germania non ha alcuna intenzione di esportare la propria
dottrina. Dato il fatto che la Russia sovietica non ha alcuna intenzione di esportare la
sua dottrina in Germania, non vedo più ragione perché ci dovremmo ancora opporre l'un
l'altro. Su entrambi i lati, noi siamo stati chiari su questo. Qualsiasi lotta tra i
nostri popoli sarebbe solamente di vantaggio per altri. Noi, perciò, abbiamo deciso di
concludere un patto che ripudia per sempre qualsiasi uso di violenza tra noi. Esso ci
impone l'obbligo di consultarci su certe questioni Europee. Rende possibile per noi una
cooperazione economica e soprattutto assicura che le potenze di entrambi questi Stati non
siano sprecate l'una contro l'altra. Ogni tentativo dell'Occidente di provocare qualsiasi
mutamento in questo, fallirà.
Allo stesso tempo, mi piacerebbe qui dichiarare che questa decisione politica significa
uno straordinario orientamento per il futuro che è definitivo. La Russia e la Germania
lottarono l'una contro l'altra nella Guerra Mondiale. Ciò che poteva essere non accadrà
una seconda volta. Anche a Mosca, questo patto fu salutato precisamente come Voi lo
salutate. Posso solo confermare parola per parola il discorso del Commissario per gli
Esteri russo, Molotov.
Sono determinato a risolvere (1) la questione di Danzica; (2) la questione del
Corridoio; e (3) far vedere che un cambiamento è stato fatto nelle relazioni tra Germania
e Polonia che assicurerà una coesistenza pacifica. In questo, sono risoluto a continuare
a lottare fino a che o l'attuale Governo polacco sarà disposto ad eseguire questo
cambiamento o finché un altro Governo polacco sarà pronto a farlo. Sono determinato a
rimuovere dalle frontiere tedesche l'elemento di incertezza, l'atmosfera eterna di
condizioni che assomigliano a una guerra civile. Mostrerò loro che a Oriente, sulla
frontiera, esiste una pace precisamente simile a quella presente sulle altre nostre
frontiere.
In questo, prenderò le misure necessarie per far sì che essi non contraddicono le
proposte già rese note nel Reichstag stesso al resto del mondo cioè che non guerreggerò
contro donne e bambini. Ho ordinato alla mia aeronautica militare di limitarsi a attacchi
su obiettivi militari. Se, comunque, il nemico pensa che potrà avere carta bianca da
parte sua per combattere con altri metodi, riceverà una risposta che lo ammutolirà.
Questa notte per la prima volta, dei soldati regolari polacchi spararono sul nostro
territorio. Dalle 5:45 noi stiamo rispondendo al fuoco e da ora in poi alle bombe
risponderemo con le bombe. Chiunque combatterà con gas velenosi sarà combattuto con gas
velenosi. Chiunque violerà le regole di guerra può aspettarsi solamente che noi faremo
lo stesso. Continuerò questa lotta, non importa contro chi, fino a che l'incolumità del
Reich e i suoi diritti saranno assicurati.
Da sei anni ormai, sto lavorando all'edificazione delle difese tedesche. Oltre 90
miliardi sono stati spesi in questo periodo per costruire queste forze di difesa. Esse ora
sono le meglio equipaggiate soprattutto a paragone con quello che erano nel 1914. La mia
fiducia in loro è incrollabile. Quando richiamai queste forze e quando, ora, chiedo il
sacrificio del popolo tedesco e se necessario ogni sacrificio, avevo diritto di farlo,
perché sono oggi assolutamente pronto, come lo ero in precedenza, a fare ogni sacrificio
personale.
Non sto chiedendo a alcun uomo tedesco più di ciò che ero personalmente pronto a fare
in qualsiasi momento durante questi quattro anni. Non ci saranno fatiche per tedeschi alle
quali io non mi sottoporrò. La mia vita intera appartiene d'ora innanzi più che mai al
mio popolo. Sono da ora in poi il primo soldato del Reich tedesco. Ancora una volta
indosso l'abito che è a me più sacro e caro. Non lo toglierò fino a che la vittoria
sarà assicurata o non sopravvivrò alle conseguenze.
Qualunque cosa dovesse accadermi nella lotta, il mio primo successore è il Camerata di
Partito Göring; qualunque cosa dovesse accadere al Camerata di Partito Göring, il
successore sarà il camerata di Partito Hess.
Voi avrete l'obbligo di dare loro come Führer la stessa lealtà e obbedienza cieca che
date a me. Se qualsiasi cosa accadesse al Camerata di Partito Hess, allora per legge il
Senato sarà convocato e sceglierà dal suo interno il più degno - vale a dire il più
coraggioso - successore.
Come Socialista Nazionale e come soldato tedesco entro in questa lotta con cuore
indomito. La mia intera vita non è stata se non una lunga lotta per il mio popolo, per la
sua restaurazione e per la Germania. C'era solamente una parola d'ordine per quella lotta:
fede in questo popolo. Solo una parola che non ho imparato mai: ovvero, resa.
Se, comunque, qualcuno pensa che noi fronteggeremo dei tempi duri, gli direi di
ricordare che una volta un Re di Prussia, con uno Stato ridicolmente piccolo, si oppose a
una coalizione e in tre guerre finalmente uscì vincitore perché quello Stato aveva quel
cuore indomito di cui noi abbiamo bisogno in questi tempi. Mi piacerebbe assicurare,
perciò, al mondo intero che un altro Novembre 1918 non si ripeterà nella storia tedesca.
Così come io sono pronto in qualunque momento a mettere in gioco la mia stessa vita -
così che chiunque possa prenderla per il mio popolo e per la Germania - così chiedo lo
stesso a tutti gli altri.
Chiunque, comunque, pensi di potersi opporre a questo comando nazionale, non importa se
direttamente o indirettamente, cadrà. Abbiamo nulla a che fare con i traditori. Noi siamo
del tutto fedeli al nostro vecchio principio. È senza importanza se noi stessi viviamo,
ma è essenziale che il nostro popolo viva, che la Germania viva. Il sacrificio che ci è
richiesto non è più grande del sacrificio che molte generazioni hanno fatto. Se noi
formiamo una comunità strettamente legata da voti, pronta a qualunque cosa, determinata a
non arrendersi mai, allora la nostra volontà dominerà ogni fatica e difficoltà. E mi
piacerebbe chiudere con la dichiarazione che feci una volta quando cominciai la lotta per
il potere nel Reich. Dissi allora: "Se la nostra volontà è così forte che nessuna
fatica e sofferenza può soggiogarla, allora la nostra volontà e la nostra potenza
tedesca potranno prevalere". |