testatausa.gif (33145 byte)

www.resistenzaitaliana.it  

   

    

Terza Guerra Mondiale?

La partecipazione dell'Italia

trangolino.gif (131 byte) Gli Usa avvertono: Italia a rischio attentati

Ambasciata, basi Nato, negozi
ecco i cento obiettivi possibili

Il ministro degli Interni assicura la massima protezione ai possibili "target"

di LIANA MILELLA

ROMA - Le 17 sono passate da poco. E il ministro dell'Interno Claudio Scajola è nella sua stanza al Viminale dopo una giornata già faticosa e che sta per diventare ancora più complicata. Prima le agenzie straniere, poi quelle italiane battono l'annuncio di un ennesimo, grave allarme che coinvolge in modo pesante tutti i cittadini americani - e sono ben oltre il migliaio - in Italia per una permanenza duratura o momentanea. Ecco il messaggio che Scajola si vede portare caldo di stampante: «Un'informazione giunta al Dipartimento di Stato annuncia che non meglio precisati simboli del "capitalismo italiano" in Italia potrebbero essere colpiti entro il mese di ottobre». Scajola allarga le braccia, guarda i suoi collaboratori, telefona al Dipartimento della pubblica sicurezza, verifica le notizie ed esclama: «Ma è dall'11 settembre che proteggiamo uomini, possibili obiettivi, simboli Usa nel nostro Paese con la massima sollecitudine e accortezza. Abbiamo cominciato a farlo, e ci tengo a dirlo, dopo un quarto d'ora che le Twin Towers erano state colpite. E da allora non abbiamo mai smesso di controllare quei luoghi e persone, anzi siamo andati aumentando copertura e verifiche».
Era già successo il cinque gennaio, quando dall'Ambasciata di via Veneto era partito l'allarme terrorismo al punto che perfino palazzo Margherita rimase chiuso per tre giorni. Adesso, da quella stessa sede, arriva un altro messaggio se si vuole generico, ma tanto forte da spingere gli americani - come hanno fatto in altri Paesi - a sistemare l'avvertimento sul loro sito ufficiale, spendendosi poi in tanti singoli email per avvisare i singoli concittadini. Fino a gennaio tutti dovranno adottare automisure di sicurezza, come quella di «non entrare in contatto con soggetti sconosciuti o sospetti segnalando subito alle autorità la presenza di persone o oggetti».
Ma cos'è avvenuto e quali segnalazioni sono giunte in Italia, al Viminale, agli Esteri, ai nostri servizi segreti e alle polizie, per provocare un simile innalzamento del livello di pericolosità, di allarme e quindi il bisogno di maggiori controlli e di sicurezza? Al ministero dell'Interno, diciamo la verità, la presa di posizione Usa ha destato interrogativi, pur se ogni possibile pericolo è nell'ormai vastissimo elenco di "target" a rischio. Ancora ieri sera, a tarda ora, i responsabili degli 007 cercavano di capire, chiamandosi l'un l'altro, se fosse giunto un nuovo dispaccio cifrato che segnalasse l'arrivo in Italia di un uomo di bin Laden in missione straordinaria. Ma Cesis, Sismi e Sisde non sembravano avere in mano un nuovo rapporto. Idem per la polizia di prevenzione o per la sezione "Ordine pubblico" che, presso il Dipartimento di Ps, aggiorna quotidianamente la mappa dettagliata degli obiettivi più a rischio.
Finora, nelle circolari inviate dal Viminale a prefetture e questure, tutto ciò che palesemente richiama e fa riferimento all'America, viene segnalato in rosso. La frase ricorrente è questa: «È d'obbligo il controllo e la vigilanza, al massimo livello, per tutti i consolati e i connessi uffici commerciali Usa. Particolare attenzione meritano le scuole americane, compresi professori e studenti. È opportuno, altrimenti, che i personaggi degli States più in vista, dal mondo dell'economia a quello della cultura, siano tutelati».
Alla circolare proveniente da Roma, che raccomandava anche un attentissimo monitoraggio da svolgere in sede locale su tutto ciò che "sapeva" di Stati Uniti e poteva attrarre potenziali terroristi, ieri ha fatto seguito un'ulteriore subcircolare nata da quella frase minacciosa: «A rischio i simboli del capitalismo americano». Che sono i tanti McDonald's sparsi ovunque o i Blockbuster, entrambi già obiettivo dei No Global. L'Alitalia, per esempio, ha subito fermato un suo aereo sponsorizzato proprio dalla McDonald's. Mentre a Milano, la società di lavoro interinale Manpower, che ha sede sulla Torre Velasca, ha ricevuto una caldo consiglio a controllare qualsiasi faccia strana che dovesse fare capolino. Ma le questure sanno che assieme a ambasciata e basi Nato i potenziali obiettivi sono moltissimi. Basti pensare alle banche (Morgan Stanley, Merrill Lynch), o ai grandi circuiti delle carte di credito (American Express e Bankamericard), alle sedi e alle rappresentanze delle linee aeree (American Airlines, United, Usair, Continental), ai cinema Warner, a locali romani ormai famosi come Planet Hollywood e l'Hard Rock Cafe. Ma ci sono le grandi società (General Motors, Ford, Chrysler, Goodyear, General Electric), le sedi delle più note agenzie di stampa (Associated press, Bloomberg), le società di telecomunicazione (Ibm, Microsoft, Oracle, Sun microsystem, Cisco System), oppure i corrieri superveloci (Ups, Federal express), i negozi di abbigliamento Donna Karan o Calvin Klein.

(la Repubblica, 3 ottobre 2001)


home         ricerca        

anpi

        

dibattito

        scrivici

 

.