NEW YORK
- Con una
risoluzione approvata nella notte all'unanimità, quindici voti
a zero, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha varato una serie di drastici
provvedimenti, sia preventivi sia repressivi, intesi a
combattere su scala mondiale il fenomeno del
terrorismo , riportando l'Onu alla ribalta della campagna in atto a livello
planetario su iniziativa Usa dopo gli attacchi dell'11 settembre a New York e a
Washington.
In sintesi la risoluzione sollecita l'intera comunità internazionale a
bloccare i beni di individui e
organizzazioni sospettati di attività terroristiche, e a perseguirli senza quartiere
; vieta di concedere loro rifugio, anche se coinvolti in attentati soltanto sotto il
profilo dell'appoggio logistico o a titolo di favoreggiamento; sancisce formalmente
l'illegalità assoluta di finanziare qualsiasi atto del genere.
Molte di tali contromisure sono in realtà già contemplate in singoli trattati stilati
sotto l'egida delle stesse Nazioni Unite, che singoli Stati hanno già ratificato o che
sono comunque in procinto di adottare. L'autentica novità consiste nell'esplicito
richiamo del Capitolo VII della Carta
Onu, che rende vincolante per tutti i 189 Paesi rappresentati al Palazzo di Vetro
l'attuazione immediata di tali misure.
La mozione
non prevede però
sanzioni per chi viola le disposizioni. Il Consiglio di Sicurezza nominerà un
comitato di 15 membri per controllare il rispetto della risoluzione e fornire consulenza
alle banche e a esperti finanziari.
(corriere.it, 30 settembre 2001)