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Il movimento pacifista

trangolino.gif (131 byte) Cattolici e guerra: l'editoriale di Famiglia Cristiana

LA NOSTRA SCELTA 
TRA LA GUERRA E LA PACE

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Una civiltà può essere superiore a un’altra? E per contro: i valori sono davvero tutti uguali? Nell’infuriare del dibattito, Giovanni Paolo II ci offre una bussola: il criterio di Verità, fondato sul Vangelo.

«Noi riproviamo ogni ingiustizia, da qualunque parte essa sia stata commessa. Ma non sarebbe né conveniente né utile impegnare l’autorità pontificia negli stessi litigi dei belligeranti. Il Lusitania? È un misfatto spaventoso. Ma ritenete che il blocco che stringe due imperi, che condanna alla fame milioni di esseri innocenti si ispiri a sentimenti molto umani? Riconosco molto nettamente che noi eravamo neutralisti. Noi volevamo la pace. Dio vuole che la pace regni fra gli uomini. Un Papa non può volere e predicare altro che la pace». (Da un’intervista di papa Benedetto XV al giornale francese Liberté, 23 giugno 1915) .

«Dopo la caduta, in molti Paesi, delle ideologie che legavano la politica a una concezione totalitaria del mondo – e prima fra esse il marxismo –, si profila oggi un rischio non meno grave per la negazione dei fondamentali diritti della persona umana e per il riassorbimento nella politica della stessa domanda religiosa che abita nel cuore di ogni essere umano: il rischio dell’alleanza fra democrazia e relativismo etico, che toglie alla convivenza civile ogni sicuro punto di riferimento morale e la priva, più radicalmente, del riconoscimento della verità». (Dall’enciclica Veritatis splendor di Giovanni Paolo II).

Potremmo chiudere qui un Editoriale che ha l’unico scopo di fissare i paletti che limitano lo spazio entro il quale un cristiano trova legittimità etica per i propri comportamenti. Papa Della Chiesa affronta senza mezzi termini, nel pieno della Grande Guerra, il tema che ricorre anche oggi sulle pagine dei giornali.

Una "civiltà" è superiore a un’altra? Ci sono "barbari" da una sola parte? Fra il sommergibile tedesco che affonda il transatlantico statunitense Lusitania e il blocco navale britannico che inibisce i rifornimenti agli Imperi centrali, il Papa non fa sconti a nessuno, in un momento in cui infuria lo scontro sulla reciproca "superiorità", in termini simili all’invettiva antislamica di questi giorni di Oriana Fallaci sul Corriere della Sera.

La citazione dell’intervista pontificia si trova nello sterminato Diario degli anni di guerra 1914-1919 di Romain Rolland. In quei 29 quaderni c’è lo specchio impietoso di un furore e di un odio che esplodono da migliaia di citazioni di giornali, libri, discorsi nell’Europa sconvolta dalla guerra, ma soprattutto accecata dal pregiudizio patriottico-razziale che nega l’umanità degli altri.

Le parole di papa Wojtyla rispondono a un altro dibattito di oggi: se sia giusto il "relativismo etico", che porta a escludere ogni differenza fra i valori in gioco. Giovanni Paolo II ci vede un rischio per la stessa libertà degli uomini, in quanto l’eguaglianza dei valori pone sullo stesso piano di legittimità etica chi difende i diritti umani e chi li offende. Il criterio da seguire è quello della verità evangelica. Ai cattolici in dubbio se essere o no "pacifisti", sia di conforto la parola di un Papa che ha ben saldo il criterio di Verità, appoggiato sul Vangelo.

Beppe Del Colle

 

(3 ottobre 2001)

 

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