Quello che è successo indurrebbe al panico, al silenzio, alla
disperazione.
Il mondo è stato colpito da un ennesimo crudele massacro.
Ma è necessario, anche se doloroso, parlare. Cercare di capire.
La prima osservazione che ci viene alla mente è l'assurdo che esplode fuori dal
televisore. Davanti a questo dramma il mondo si è arrestato attonito. Ma non tutti.
Le borse del mondo non si sono fermate neppure un secondo, hanno continuato a far soldi, a
cercare utili selvaggi. Anzi hanno intensificato il ritmo. La gente ancora urlava appesa
ai grattaceli in fiamme, prima che crollassero, e già i grandi broker gridavano nei loro
cellulari: "Compra petrolio! Vendi tutto! Compra petrolio!" e mentre i titoli
azionari perdevano il 10% in pochi minuti il petrolio saliva di 10 dollari al barile e i
furbi facevano utili di miliardi di dollari. Nessuno ha pensato di chiudere le borse per
decenza e rispetto ai cadaveri ancora freschi. La belva feroce del capitalismo affondava
felice i suoi denti nelle carni dei morti e fortune luminose si sono costruite in poche
ore. E non c'è da stupirsi. I grandi speculatori sguazzano in un'economia che uccide ogni
anno decine di milioni di persone con la miseria, che volete che siano le migliaia di
morti di New York?
Altra immagine agghiacciante: la gente per strada, nei quartieri palestinesi, dilaniati
dalla guerra civile, che festeggiavano il massacro. Gente che ha un morto in ogni famiglia
e che non riesce più a vedere l'assurdità della morte, di qualsiasi morte. Il sistema
della violenza, dello sfruttamento, del genocidio organizzato dei poveri cristi genera
insensibilità alla violenza. Genera la logica della vendetta.
Quasi ogni giorno, da anni, gli aerei Usa bombardano l'Iraq, uccidendo donne e bambini,
col pretesto di eliminare impianti radar. E le televisioni occidentali non si degnano
neppure di riportare la notizia. Quella è gente spazzatura, muoiono a migliaia per gli
effetti dei proiettili all'uranio che hanno contaminato la loro terra, muoiono perchè
mancano le medicine a causa dell'embargo, nel silenzio carico di disprezzo dei media
occidentali. Le lacrime di oggi dei commentatori televisivi
sono vergognose perchè seguono al silenzio decennale sui crimini dell'occidente
cristiano.
E' terribile ma è così: la disperazione genera la follia della vendetta. Una vendetta
che non serve a nulla, una vendetta che porterà altri massacri tra i diseredati del
mondo. E attenzione: questo orrendo massacro, non è stato realizzato schiacciando un
bottone su un aereo che vola sicuro ad alta quota. Qui ci sono decine di persone che sono
diventate talmente pazze da suicidarsi tutte assieme pur di colpire "i diavoli
bianchi". Questa misura della disperazione dovrebbe fare riflettere. Questa giornata
di terrore dovrebbe avere insegnato ai cultori della forza dell'uomo bianco che non esiste
sicurezza e pace per nessuno in un mondo dove il massacro e la prevaricazione sono la
legge.
L'unica garanzia di sicurezza per il mondo ricco è sanare le ferite sanguinanti della
fame e del sopruso. Sennò si crea un humus sociale drammatico che non puo' che portare
alla violenza più folle. Attenzione: non si può dire, in questo momento, chi abbia
armato la mano dei kamikaze.
Estremisti islamici? Estremisti di destra americani? Sionisti pazzi? Servizi segreti
deviati? Chi lo sa?
L'attentato di Oklaoma City, il più grande massacro terroristico avvenuto fino a martedì
scorso, fu imputato ai terroristi islamici e poi si scoprì essere opera di terroristi
bianchi e fascisti che volevano provocare una reazione anti islamica.
Una cosa è certa: al di là di chi siano gli esecutori materiali del massacro questa
violenza è figlia legittima della cultura della violenza, della fame e dello sfruttamento
disumano. Questa violenza, queste morti, rendono immensamente felici coloro che hanno
guadagnato milioni di dollari in poche ore speculando sul prezzo del petrolio, i mercanti
di armi e i capi terroristi brindano ebbri di felicità insieme ai generali e agli
ammiragli, stanchi di questa pace strisciante che minaccia ogni giorno lo stato di guerra
e i profitti fatti sulle mine antiuomo.
Domani i caccia bombarderanno qualche villaggio sperduto uccidendo civili inermi con la
scusa di fare giustizia dei colpevoli e le lobby delle iene spingeranno per dare dignità
alle spese militari.
"Gli Stati Uniti devono rispondere immediatamente a questa aggressione!" Urlava
un cretino della strada e le sue parole sono state rilanciate da migliaia di telegiornali
in tutto il pianeta.
"Rappresaglia!" Urla Bush, il boia del Texas.
Colpiranno, faranno 10 morti con la pelle olivastra per ogni cadavere bianco.
E qualcuno proporrà di reagire con manifestazioni di piazza e di nuovo la polizia farà
dei morti.
Deve essere chiaro a tutti che questo è un momento gravissimo.
(dal sito Warnews) |