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Il movimento pacifista

trangolino.gif (131 byte) Sofri ai pacifisti: "Sfilerei, ma con la bandiera americana"

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«Bruciare una bandiera americana ora, dopo l'11 settembre, dopo l'uso che gli americani hanno fatto della bandiera attorno a quella voragine, mi sembra raccapricciante». Lo scrive Adriano Sofri in una lettera aperta che, dalla sua cella, ha invitato al settimanale "Vita" per rivolgersi ai manifestanti della Marcia della Pace PerugiaAssisi. «Se potessi, verrei con voi - aggiunge Sofri - ma sventolando la bandiera americana». Sofri, che ha scritto anche una lettera analoga nella sua rubrica sul «Foglio», condanna chi nei giorni scorsi ha bruciato il vessillo Usa, durante una manifestazione a Roma contro la guerra in Afghanistan: «Mi fa pena che si brucino bandiere, in genere; in particolare, ora, quella americana».
L'ex leader di Lc aggiunge: «Non ho la memoria corta, anzi. Mi ricordo, al tempo del Vietnam, una manifestazione romana per una visita di Johnson: botte da orbi. C'era un giovane avvolto in una bandiera americana, con un cartello al collo: "Mi faccio schifo". Lo trovai geniale». Sofri ricorda ai manifestanti: «Abbiamo detto tante cose orgogliose, quando era necessario: siamo tutti ebrei tedeschi, siamo tutti vietcong, siamo tutti boatpeople, siamo tutti cattolici polacchi, siamo tutti profughi kosovari... e non avremmo avuto abbastanza coraggio da dire "siamo tutti americani", almeno per due o tre cortei, dopo quell'11 settembre?»

(repubblica.it)

 

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