I
fronti "caldi" del pianeta: Iraq

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Bush: "E ora tocca all'Iraq e a Saddam Hussein"
(ilnuovo.it, 20 nov. 2001)
SADDAM HUSSEIN - In Iraq esiste solo un numero uno: Saddam Hussein. Tutti gli
altri contano solo in quanto depositari di un potere delegato da Saddam e revocabile da un
secondo all'altro. Il dittatore che si identifica con lo Stato ha attribuito alla tutela
della sua incolumità fisica la massima delle priorità nazionali. Ed è così che dopo la
seconda guerra del Golfo si è fatto costruire almeno altri 50 nuovi palazzi
presidenziali, che si sono aggiunti ai 20 che già possedeva. Saddam non dorme mai due
notti di seguito nello stesso posto, si sposta in continuazione e nessuno conosce la sua
destinazione né il calendario dei suoi appuntamenti. Il nemico, infatti, non è solo
esterno, il pericolo di un missile americano che piombi all'improvviso, ma soprattutto
interno. Saddam non si fida della sua gente, si sente assediato da una marea di nemici.
Per sfuggire a possibili attentati si è procurato alcuni sosia, iracheni che gli
somigliavano e a cui il chirurgo estetico ha ulteriormente modificato le fattezze per
trasformarli quasi in cloni del rais. Il Saddam che attraversa a nuoto il Tigri lo scorso
anno per dimostrare che godeva di ottima salute smentendo le voci di un cancro alle
ghiandole linfatiche, pare fosse un sosia. E certamente era un sosia il Saddam che
presiedette una riunione politica a Baghdad nel novembre '92, proprio mentre un commando
d'elite israeliano aviotrasportato si apprestava ad ucciderlo lanciando un missile contro
uno dei suoi bunker nel nord dell'Iraq. L'operazione venne bloccata in extremis per un
incidente mortale tra i membri del commando che si esercitavano nella base Tze'Elim nel
deserto del Negev.
LA FAMIGLIA-STATO - Fino al '95 fulcro dello Stato autocratico, la famiglia di
Saddam Hussein si è notevolmente indebolita a causa delle continue faide e dei
regolamenti di conti interni. Ciò ha accresciuto la diffidenza, l'isolamento e la
tirannia di Saddam. Il colpo più serio, l'attentato al primogenito Udai nel dicembre '96,
fu opera di un commando dell'opposizione islamica sciita che ha il suo quartier generale
in Iran. Udai, che nell'attentato ha perso l'uso di un piede, era considerato l'erede
naturale del padre. Il posto di Udai è stato preso dal fratello Qusai, capo dei servizi
segreti interni e responsabile della sicurezza personale del padre.
Lo sgretolamento della famiglia-Stato ha subito un'accelerazione all'inizio del '97 quando
Saddam fece arrestare la sua prima moglie Sajida, madre dei suoi cinque figli. Sajida non
gli aveva perdonato l'uccisione del proprio fratello Khairallah Tulfah e di entrambi i
generi, Hussein Kamel e Saddam Kamel fuggiti in Giordania nell'agosto '95 e tornati in
patria nel febbraio '96 con l'assicurazione che avrebbero avuto salva la vita. Infine due
fratellastri di Saddam, Sabawi Ibrahim e Watban Ibrahim, sono caduti in disgrazia.
L'OPPOSIZIONE INTERNA - I periodici e massicci massacri di prigionieri politici
confermano che il regime di Saddam deve fronteggiare una consistente opposizione interna.
Solo nel dicembre del '97 si è saputo che almeno 800 detenuti furono giustiziati in due
prigioni di Bagdad tramite fucilazione o sulla sedia elettrica. Alcuni corpi mutilati
furono successivamente consegnati ai parenti. Nel settembre '96 circa 300 iracheni furono
uccisi nel nord del Paese a seguito di un fallito piano della Cia di rovesciare Saddam. La
verità è che l'opposizione politica è troppo frantumata per rappresentare una vera
minaccia al potere di Saddam. Solo l'Esercito sarebbe in grado di rovesciare il dittatore.
Di qui le continue epurazioni tra le sue file al minimo sospetto di rivolta.
LA CRISI ECONOMICA - L'instabilità interna irachena è stata accresciuta dalla
grave crisi economica che dilania un Paese in guerra da 18 anni. Non c'è alcun dubbio che
l'embargo imposto dalle Nazioni Unite nel '90 ha avuto due effetti principali:
1) ha stremato l'economia irachena facendola precipitare al livello di un'economia
pre-industriale;
2) ha eliminato la classe media provocando una diffusa pauperizzazione della
società.
Tuttavia c'è un pugno di iracheni che è riuscito ad arricchirsi sulla pelle dei loro
connazionali, controllando il mercato nero dei generi alimentari e dei beni di largo
consumo. Ebbene pochi sanno che si tratta della stessa famiglia di Saddam. Si tratta di un
business floridissimo perché avviene di fatto in un regime di monopolio. Chiunque tenti
di interferire viene subito fatto fuori. Accadde alla fine del '97 a quattro giordani,
impiccati con l'accusa di aver spacciato parti di ricambio di automobili per l'ammontare
di 400 dollari. Agli occhi di Saddam la vita di ciascuno di loro valeva meno di 100
dollari. (notizie tratte da la Repubblica, 14 gennaio 1998)
per
approfondire:
Conflitto latente tra Usa e
Iraq. I raid aerei del settembre 2001 (sito war news)
La Guerra del Golfo tra Iraq e Iran (1980-1988)
Dossier
su l'Iraq, il Kuwait e la Guerra del Golfo (1991). Cronologia, schede, i protagonisti
(a cura della Cnn Italia)
La Guerra del
Golfo dieci anni dopo (ilnuovo.it)
Guerra
del Golfo (Desert Storm) dieci anni dopo (speciale a cura rainews)
Desert Fox, i bombardamenti sull'Iraq 1998-1999
(dossier di Repubblica.it)
Scheda
sull'Iraq: storia e leader
Mappa,
popolazione e geografia (sito arci)
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