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Biografia
Massimo Mila
Nato a Torino nel 1910. Studia al Liceo classico torinese D' Azeglio, dove
è allievo dell'antifascista Augusto Monti e dove negli stessi anni passano anche Cesare
Pavese, Leone Ginzburg e Norberto Bobbio. Da' lezioni di latino a Giulio Einaudi, e lo
introduce nella «confraternita» degli ex allievi del D'Azeglio (così la chiama Mila)
fra i quali ci sono «Ces» o «Paves» o il «Barone» ovvero Cesare Pavese; «Agenzia
Tass» o «il barbuto lion dei Monti Urali», che è Leone Ginzburg, soprannominato così
perché nato in Russia; Norberto Bobbio, detto «Bindi», e poi anche Vittorio Foa, Giulio
Carlo Argan, Ludovico Geymonat; un giovane professore, Franco Antonicelli, e altri. Si
laurea in lettere nel 1931 presso l'università di Torino. Ha ventuno anni, il titolo
della sua tesi di laurea è Il melodramma di Verdi. Quella tesi, per il diretto
interessamento del filosofo napoletano Benedetto Croce, sarà pubblicata due anni più
tardi, con quello stesso titolo, dalla casa editrice Laterza di Bari. È la prima
pubblicazione che il giovane musicologo dedica a Verdi, compositore su cui, negli anni
successivi, ritornerà innumerevoli volte. Anzi, è la prima pubblicazione assoluta di
quello che diventerà uno dei maggiori musicologi del secolo. E' anche un provetto
alpinista, iscritto al Cai; la sua passione nasce a Coazze, grazie alle spinte della madre
e alle prime escursioni sui monti della Valsangone. Nell'ambiente di Torino, matura
presto in lui l'opposizione al regime fascista. Viene incarcerato una prima volta nel 1929
per attività antifascista. Aderisce al gruppo torinese di «Giustizia e libertà» e, il
15 maggio del '35, subisce per la seconda volta l'arresto, insieme con i suoi amici
Einaudi, Ginzburg, Foa, Antonicelli, Bobbio, Pavese, Carlo Levi e Luigi
Salvatorelli. Viene condannato dal Tribunale Speciale a sette anni di reclusione. Nel
carcere di Civitavecchia suoi compagni di cella sono Foa, Riccardo Bauer e Ernesto Rossi,
Dopo la sua liberazione, avvenuta nel 1940, collabora con Einaudi e la sua casa editrice,
dove ha come amici e compagni di lavoro Giaime Pintor, Felice Balbo, Pavese e Ginzburg.
Dopo l'armistizio dell'8 settembre '43, si unisce alla Resistenza entrando nel gruppo
Giustizia e Libertà di Canavese, ed aderendo in seguito al Partito d'Azione.
Nel dopoguerra, il Conservatorio "G. Verdi" di Torino lo chiama
ad insegnare Storia della musica nel 1954 e l' Università gli offre nel 1962 l'
insegnamento per incarico che ricoprirà fino al 1975. Collaboratore della casa editrice
Einaudi, è critico musicale de "L'Unità" di Torino (1946-67) e del settimanale
"L'Espresso" (1955-67), e dal 1967 passa a "La Stampa". Membro
dell'Accademia di S. Cecilia dal 1956, svolge anche attività letteraria (traducendo, fra
l'altro, opere di Goethe, Schiller, Gotthelf, Hesse, Wiechert, e l'autobiografia di
Wagner). Dal 1967 è condirettore della NRMI. Il 26
febbraio 1981 ha un gravissimo incidente automobilistico, nel quale perde la vita la
moglie. Nel 1985 riceve il Premio internazionale "Feltrinelli"
dell'Accademia dei Lincei. Muore il 26 dicembre del 1988.
OPERE
Il melodramma di Verdi (Bari, 1933; poi in: Verdi, ivi,
1958, e in: L'arte di Verdi, Torino, 1980);
"La Donna serpente" di A. Casella (Milano, 1942);
Cent'anni di musica moderna (ivi, 1944; Torino, 1981);
W. A. Mozart (Torino, 1945; ampliato, Pordenone, 1980; 1985 );
Saggi mozartiani (Milano, 1945);
Breve
storia della musica, (ivi, 1946; riveduta e aggiornata, Torino, 1963;
1985 );
L'esperienza musicale e l'estetica (Torino, 1950; 1981 );
Cronache musicali 1955-59 (ivi, 1959);
La giovinezza di Verdi (ivi, 1974);
Maderna musicista europeo (ivi, 1976);
Lettura della Nona Sinfonia (ivi, 1977, 1982 );
Lettura delle "Nozze di Figaro" (ivi, 1979);
Compagno Strawinsky (ivi, 1983);
I costumi della Traviata (Pordenone, 1984);
Otto Concerti per orchestra di G. Petrassi (Milano, s. a., ma 1984);
Terza pagina. 36 articoli (Torino, 1985).
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