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Biografia
Giovanni Ferro
Nnato a Bergamo il 9 novembre 1911
da famiglia originaria del Polesine. Arrestato nel 1930 per attività antifascista nelle
file del movimento "Giustizia e Libertà", fu inviato al confino di polizia per
cinque anni: prima a Lipari, poi a Ponza. Entrato nel partito comunista, fu intorno al
1935 uno dei promotori della sua organizzazione clandestina e artefice, assieme a
Ferruccio Parri e Rodolfo Morandi, del Fronte Popolare. In seguito ad un nuovo arresto,
nel 1936, fu assegnato al confino nell'isola di Ventotene, e successivamente anche in
Calabria.
Scontata la pena inflittagli,
rientrò a Milano nel 1940, e caratterizzò il suo impegno politico con un orientamento
unitario, teso a favorire l'aggregazione delle correnti progressiste del fronte
antifascista. Dopo una fase di contrasti con esponenti della Direzione del PCI e
l'espatrio in Svizzera, fu designato alla liberazione vice presidente del CLN della
Lombardia.
Promotore nel 1946 della Casa della
cultura, a Milano, lasciò il Partito comunista, nel quale aveva proseguito la milizia
politica dopo il 1945, in seguito alla lacerazione prodotta nel movimento operaio
dall'intervento sovietico in Ungheria nel 1956.
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