home |
|
Biografia
Giovanni Pesce
Nato a Visone d'Acqui (Alessandria) nel 1918. Era ancora un
bambino quando la sua famiglia dovette emigrare in Francia. A 13 anni era già al lavoro
in una miniera della GrandCombe, la zona mineraria delle Cevennes in cui vivevano i
suoi. Aderì nel '35 al Partito comunista e divenne anche segretario della Sezione
giovanile. Fu uno dei discorsi a Parigi di Dolores Ibarruri, la "Pasionaria", a
convincerlo della necessità di arruolarsi nelle Brigate Internazionali, che nella Guerra
civile spagnola sostenevano il regime democratico contro i fascisti di Franco. Nel '36 fu
tra i più giovani combattenti italiani inquadrati nella Brigata Garibaldi. Ferito tre
volte, sul fronte di Saragozza, nella battaglia di Brunete e al passaggio dellEbro,
porta ancora nel corpo le schegge della ferita più grave. Rientrato in Italia nel 1940,
Pesce viene arrestato ed inviato al confino a Ventotene. Liberato nell'agosto del '43, nel
settembre del 1943 è tra gli organizzatori dei G.A.P. a Torino; dal maggio del 1944
assume a Milano, sino alla Liberazione il comando del 3° G.A.P. "Rubini".
Proclamato "eroe nazionale" dal comando delle brigate "Garibaldi", nel
dopoguerra venne decorato di medaglia d'oro al valor partigiano.
Nella motivazione della Medaglia doro al valor militare concessa a
"Visone" (questo il nome di battaglia di Giovanni Pesce), si legge tra laltro
"Ferito ad una gamba in unaudace e rischiosa impresa contro la radio
trasmittente di Torino fortemente guardata da reparti tedeschi e fascisti, riusciva
miracolosamente a sfuggire alla cattura portando in salvo un compagno gravemente ferito
In
pieno giorno nel cuore della città di Torino affrontava da solo due ufficiali tedeschi e
dopo averli abbattuti a colpi di pistola, ne uccideva altri due accorsi in aiuto dei primi
e sopraffatto e caduto a terra fronteggiava coraggiosamente un gruppo di nazifascisti che
apriva intenso fuoco contro di lui, riuscendo a porsi in salvo incolume
".
Dal 1951 al 1964 ha rappresentato il PCI nel Consiglio comunale di Milano.
Giovanni Pesce è, dalla costituzione dellA.N.P.I., membro del suo Consiglio
nazionale. Tra la numerosa memorialistica sulla Resistenza, basti ricordare i suoi
"Un garibaldino in Spagna" del 1955 e "Senza tregua La guerra dei
G.A.P." del 1967. |