Testataantifasc.gif (15270 byte)

www.storiaXXIsecolo.it 

antifascismo

home

   

      

Biografia

pallanimred.gif (323 byte) Tristano Codignola

Nato a Firenze nel 1913. Figlio di Ernesto, l’ex gentiliano passato all’opposizione. Seguace di Carlo Rosselli e di Benedetto Croce, dirigente - insieme a Enriques Agnoletti - della casa editrice La Nuova Italia, è uno dei fondatori del movimento liberalsocialista di Capitini e Calogero in Toscana. Il 27 gennaio 1942 la polizia politica arresta a Firenze Calogero, Enriques Agnoletti, Codignola, Francovich e altri, insieme a Capitini a Perugia e a Ragghianti a Bologna, trasferiti tutti presso le carceri fiorentine delle Murate. Le indagini, molto accurate, durano quattro mesi. Gli imputati resistono con fermezza, negando ogni addebito e trasferendo ogni contatto con gli altri accusati sul piano culturale (Capitini porta come elemento di difesa il suo libro, che passa, dato il titolo, per un’innocua pubblicazione religiosa!). In tal modo, la polizia non può attribuire con certezza agli arrestati i documenti sequestrati e li condanna a pene minime. Capitini è rilasciato dopo aver ricevuto una diffida. Le pene più gravi sono comminate ad Enriques Agnoletti e al tipografo Bruno Niccoli, condannati a cinque anni di confino perché in contatto anche con i giellisti. Codignola è condannato a tre anni di confino, Calogero a due, gli altri se la cavano con diffide e ammonizioni.

Nell'agosto del '43, quando viene fondato il Partito d'Azione,e Codignola è uno dei primi ad aderire. Dopo l'armistizio, partecipa alle attività clandestine e alla resistenza.

Nel dopoguerra, dopo lo scioglimento del PdA, insieme a Calamandrei e a Leo Valiani sceglie di aderire al partito socialdemocratico di Saragat. Il Ponte, la rivista fondata da Calamandrei, al suo fianco Enzo Enriques Agnoletti, con Codignola editore, è la sola rivista italiana di cultura politica che ha respiro europeo, che si sottrae alla egemonia comunista e la contrasta con successo, che non fa dell'anticomunismo una ideologia, che difende, con armi manovrate da un maestro del diritto dell'altezza di Piero Calamandrei, tutte le libertà dall'offensiva preannunciata da Mario Scelba contro il 'culturame' democratico, laico e protestantico, in nome di un clericalismo rozzo e provinciale, esaltato dal voto del 18 aprile.

Nel '53 la pattuglia che aveva trovato ospitalità nella socialdemocrazia ne esce per ingaggiar dura battaglia contro la legge elettorale passata alla storia come "legge-truffa". Intorno a Tristano Codignola che promuove l'operazione e a Ferruccio Parri si raduna, col concorso di molti giovani, la diaspora azionista, ne nascee il movimento di "Unità Popolare" col preciso e dichiarato intento di impedire lo scatto della legge, in obbedienza a una questione di principio: il rispetto della volontà popolare quale espressa dalle urne, a una ragione politica opposta a quella della maggioranza: evitare che si approfondisse il solco che aveva diviso il paese nel 1948 e che si rinsaldasse la catena dell'assedio intorno alla sinistra frontista. E quel gruppo dette un contributo quantitativamente modesto ma elettoralmente determinante ai fini del rigetto della legge, stimola la svolta autonomista del Partito Socialista nel quale il movimento confluisce nel 1957, dopo il congresso di Venezia.

La sinistra del Psi di Riccardo Lombardi ha al suo fianco Codignola nel corso del dibattito politico e nel lavoro di elaborazione programmatica che sfocia nel centro-sinistra. Nel giugno del 1963, "la notte di San Gregorio" insieme a loro e ad altri blocca il governo, per motivate riserve sul programma concordato tra i partiti della coalizione di centrosinistra. L'unità della sinistra e quella del movimento operaio nel segno del riformismo socialista sono gli obiettivi che egli propone e per i quali si batte.

La sua attività parlamentare è rivolta in special modo ai problemi della scuola. Particolarmente rilevante è il suo impegno per l'affermazione della laicità della scuola statale, per la riforma della scuola media in funzione del completamento dell'obbligo scolastico, per l'istituzione della scuola materna statale e per l'istituzione degli organi collegiali di governo della scuola.

Non dimentica mai la Resistenza, e infatti è anche vicepresidente della Fiap.

Quando nel 1976 Bettino Craxi diventa segretario del Psi, in breve tempo isola in un vigilato ghetto De Martino e Lombardi, espelle dal partito Codignola e Enriques Agnoletti, e provoca il distacco di Vittorio Foa e di Gaetano Arfè.

Muore nel 1981.

 

OPERE

Di Tristano Codignola sono stati pubblicati presso La Nuova Italia Editrice: Nascita e morte di un piano (1962), Il distretto scolastico (1977), Scritti politici (1943-1981), a cura di N. Tranfaglia e T. Borgogni (1987) e Per una scuola di libertà; scritti di politica educativa (1947-1981), a cura di M. Corda Costa, R. Laporta, G. Luzzatto, G. Martinez, G. Rescalli, A. Santoni Rugiu e A. Visalberghi.


pallanimred.gif (323 byte) Archivio Codignola on line

antifascismo
ricerca
anpi
scrivici
home

 

.