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Biografie
Umberto
Terracini
Nato a Genova nel 1895. Nel 1919 a Torino, ventiseienne, aderì al partito socialista
(ala dei comunisti puri) e fu tra i fondatoie dell'"Ordine Nuovo
insieme al sardo Gramsci (1891-1937) e al conterraneo Togliatti (1893-1964).
Il 28 settembre del 1920 la direzione del PSI si divide tra quanti, come Terracini, sono
favorevoli all'espulsione dell'ala riformista del partito, e quanti, come Baratonoe
Serrati, proclamano l'esigenza di mantenere unito il partito pur accettando alcuni punti
proposti dall'internazionale comunista.
Il 28 novembre l'"ala" comunista in un convegno a Imola propone di mutare
il nome del PSI in PCI (Partito Comunista d'Italia) affermando l'incompatibilità tra
l'adesione all'internazionale comunista e la presenza del partito della frazione
riformista "di concentrazione".
Ma la vera svolta avviene a Livorno il 15-21 gennaio del 1921 durante il XVII congresso
nazionale del PSI. Dopo le proposte di Imola, la corrente massimalista di Gramsci, Bordiga
e Terracini si scinde da quella riformista, guidata da Filippo Turati e da quella
massimalisti dei comunisti unitari di Giacinto Menotti Serrati, e continua il congresso in
altra sede.
Altre incomprensioni nascono subito dopo la partecipazione delle due delegazioni PSI
e PCd'I al II congresso dell'Internazionale comunista a Mosca. Il relatori al congresso
sovietico constatano che i tempi non sono maturi per una rivoluzione mondiale e invita il
PSI a espellere la corrente riformista.
La prima importante riunione dei comunisti (anche se si chiama II Congresso) avviene il
1° marzo 1922. Le conclusioni di questa assise, sono note come le "Tesi di
Roma", e negano qualsiasi ipotesi di collaborazione in funzione antifascista con
altre forze socialiste o di democrazia borghese. Obiettivo principale del PC.d'I. resta la
prospettiva di uno sbocco rivoluzionario.
Il 26 di maggio, mentre si sta estendendo il fascismo con grande adunate a Milano,
Bologna, Ferrara, Rovigo, partono per Mosca per una sessione dell'internazionale i leader
comunisti Graziadei, Bordiga e Gramsci. Quest'ultimo resterà a Mosca dentro
l'esecutivo dell'Internazionale. (Farà ritorno solo nel maggio del 1924).
1922- Mentre sta già mettendosi in moto la Marcia su Roma dei fascisti, il 1°
ottobre al congresso socialista di Roma scoppiano violenti polemiche tra massimalisti che
espellono i riformisti nella cui corrente c'è Turati,Treves, Matteotti che danno vita al
PSU. I contrasti sono sulla funzione antifascista di patto tra popolari e socialisti.
Il 22 ottobre Mussolini è al governo, inizia ad agire contro tutti i promotori di
turbamenti, il PSI e il PC.d'I riuniti a Mosca decidono di fare una fusione per
contrastare più efficacemente il fascismo. Sull'Avanti è pubblicato il Manifesto, ma i
firmatari il 29 dicembre sono tutti denunciati. Gli altri iniziano a operare in
clandestinità.
Il 3 febbraio è arrestato Bordiga, il 1° marzo Serrati, , il 31 tocca a Grieco, resta
alla direzione del PC.d'I, solo più Terracini. I due partiti di sinistra vorrebbero fare
blocco la restano le incompresioni a impedirlo.
Il 21 settembre del 1923, il comitato esecutivo del PC.d'I (ricostituitosi) è falcidiato
da una massiccia ondata di arresti per complotto contro lo stato, fra cui Togliatti, Vota,
Montagnana, Leonetti. Mentre Bombacci sostiene che tra le due rivoluzioni ci siano
affinità. Ma viene sconfessato e invitato a dare le dimissioni.
Nel 1924 a maggio rientra in Italia Gramsci, e a giugno dopo l'esplosione del caso
Matteotti, propone uno sciopero nazionale che la Cgil rifiuta perché rischioso.
Intanto a Mosca viene bocciata una fusione dei comunisti con il PSI ritenuto
controrivoluzionario. Il 27 giugno c'è l'episodio dell'Aventino, che i comunisti di
Terracini abbandonano e riprendono a partecipare ai lavori della Camera.
L'8 novembre 1925 i due organi dei socialisti e comunisti, l'Avanti e l'Unità
sono sospesi.
L'8 novembre 1926, Antonio Gramsci è arrestato con l'intero gruppo comunista. Terracini
già in agosto. Al processo che si conclude il 28 maggio 1928 sono condannati il
primo a 20 anni e 4 mesi di carcere, il secondo a 22 anni e 9 mesi. Terracini scontatini
11, nel '37 fu confinato a Ponza poi a Ventotene dove fu liberato nel 1943. Gramsci
morirà invece in carcere il 27 aprile 1937.
Tornato libero, all'Assemblea costituente del 25 giugno 1946, Umberto Terracini viene
eletto vicepresidente.
13 GENNAIO 1947 L'On. Saragat si dimette da presidente dell'Assemblea. L'8 febbraio con
una votazione viene eletto Umberto Terracini. La causa è la scissione del PSIUP con
protagonista Saragat -che accusa la direzione di essere troppo vicini ai comunisti.
Si stacca e fonda il nuovo PSLI,
Nenni con quelli che restano fonda il suo partito riportando alla luce il logo PSI.
Il 22 dicembre 1947 l'approvazione della Costituzione viene firmata da De Nicola
presidente della Repubblica provvisorio, da De Gasperi capo del governo e da Terracini
presidente dell'Assemblea.
Dopo l'attentato a Togliatti nel '48, con il Paese in altissima tensione con gli scioperi
proclamati dalla Cgil (che Scelba afferma essere pretestuosi, proclamati per
scatenare una violenza antidemocratica e favorire una insurrezione) Terracini presenta una
mozione di sfiducia nei confronti del governo, indicato come responsabile politico e
morale dell'attentato, ma la sua mozione viene respinta con 173 voti contro 83.
Lui memore della ventennale dittatura fascista (fu Terracini a coniare l' espressione
Complesso del tiranno) con disappunto vide creare dopo le elezioni del '48, un
sistema che preferiva fotografare le forze in campo piuttosto che incoronare dei
vincitori. Lui pensava che chi avrebbe avuto lonere e lonore di governare
sarebbe stato deciso dalla mediazione parlamentare e mai nessuno avrebbe mai comandato del
tutto, come nessuno sarebbe mai stato escluso del tutto da una parte del processo
decisionale o da quello di controllo. Ne rimase deluso.
Altro intervento indignato alla Camera nel '54, quando nel periodo in cui furono negate le
autorizzazioni ai comunisti per fare le "Feste dell'Unità", Terracini
sprezzante rivolse dure parole a "questo Governo che ha permesso le orge a
Capocotta e ha vietato la festa dell' Unità".
(Capocotta fu lo scandalo politico della vicenda di "Wilma Montesi"; una donna
abbandonata morta sulla spiaggia di Torvaianica dopo un festino a base di stupefacenti in
una altolocata residenza frequentata da importanti politici e noti facoltosi dell'epoca,
poi (e questo fu lo "scandalo") chiamati in causa).
Il 2 maggio 1962, alle elezioni del presidente della Repubblica, Terracini è il secondo
con 200 preferenze, dopo Mario Segni con 333 voti.
In quelle del 16 maggio del 1964 è ancora secondo con 250 preferenze, rispetto a
Giovanni Leone che ne prende 319.
Muore a Roma il 6
dicembre 1983 all'età di 88 anni.
(notizie tratte da
cronologia.it)
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