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Biografia

pallanimred.gif (323 byte) Elio Quercioli

Giornalista. Nato a Milano il 14 settembre 1926. Nel 1940, ad appena 14 anni, con alcuni compagni del Liceo "Manzoni", cominciò la sua attività antifascista. Piccole cose di ragazzi, volantini realizzati alla meno peggio, scritte contro la guerra sui muri di quello che allora, a Milano, era il quartiere operaio dell’Umanitaria. Comunista, dopo l'8 settembre del '43, partecipò alla Resistenza. A diciassette anni ebbe l'incarico di comandare un distaccamento SAP della 113a Brigata Garibaldi a Milano. Catturato, fu rinchiuso per un paio di mesi, sino all’insurrezione d’aprile, nel carcere di San Vittore. Nel dopoguerra  rinunciò agli studi di medicina, per dedicarsi a tempo pieno all’attività politica. Sposò la nipote di Antonio Gramsci, Mimma Paulesu. E' stato dirigente autorevole della sinistra e del Pci: segretario regionale in Lombardia, nei primi anni 60 e dal 1970 al 1976, membro della Direzione nazionale fino al 1980, e poi in diversi organismi di direzione, fino all'ultimo incarico ricoperto nella federazione milanese DS, quello di presidente del collegio dei garanti. Capocronista e successivamente direttore dell'Unità a Milano tra il 1960 ed il 1970, Quercioli si è occupato per tutta la vita dei problemi dell'informazione, ricoprendo anche la carica di Vicepresidente della Commissione parlamentare di vigilanza del sistema radiotelevisivo, sempre attento al tema della qualità dell'informazione nel servizio pubblico, promotore di numerose ed importanti iniziative istituzionali sulla regolazione dell'intero sistema informativo italiano, pubblico e privato. Nel periodo in cui si occupava della riforma dell'editoria fu nel mirino del terrorismo, assieme al compianto Walter Tobagi. Quercioli era uomo delle istituzioni, che ha difeso e onorato durante le 4 legislature da Deputato della Repubblica, ricoprendo incarichi importanti nel campo della cultura e dell'informazione, della Presidenza del Consiglio, e come Questore della Camera. E' stato anche membro dell'Anpi e Presidente dell'Istituto di storia della Liberazione. E' stato infine più volte consigliere comunale di Milano dal 1960, e vicesindaco dal 1980 al 1985. E' morto all'ospedale di Niguarda di Milano il 4 febbraio del 2001, all'età di 74 anni.

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