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pallanimred.gif (323 byte) Don Luigi Sturzo

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Nato a Caltagirone (CT) il 26 novembre del 1871, fu ordinato sacerdote il 19 maggio del 1894. Suo fratello maggiore Mario fu vescovo di Piazza Armerina (EN). A Roma, soprattutto, ove attendeva al perfezionamento dei suoi studi, conseguendo il diploma in filosofia e la laurea in teologia, nel constatare nell'esercizio del suo ministero sacerdotale la grande miseria del popolo, ebbe - come disse pur tardi - "la vocazione di portare Dio nella politica" e si diede tutto all'attuazione dei principi della dottrina sociale della Chiesa. Studioso di scienze sociali, fu uomo politico e s'interessò nel primo decennio del secolo alle proposte politiche di Murri e alle proposte sociali di Toniolo. Fu precocemente favorevole, ancora negli anni del non expedit pontificio, all'organizzazione politica indipendente dei cattolici italiani e al loro progressivo inserimento nella vita civile e politica dello Stato. Meridionalista, sostenne la necessità del decentramento amministrativo e delle autonomie regionali. Ostile al capitalismo liberale che tendeva al monopolismo borghese, così come al socialismo classista che tendeva allo statalismo proletario, dopo una prima esperienza - durata 15 anni - di pro-sindaco di Caltagirone, sostenne l'abolizione del "non expedit" per la partecipazione dei cattolici alla vita politica e nel 1919 fondò il Partito popolare italiano, di cui fu pure segretario, portandolo a notevoli successi. Giolitti non si capacitava del fatto che un piccolo prete, da un ufficetto vicino a Montecitorio, potesse dare ordini a un così compatto gruppo di deputati. Sopraggiunta la dittatura fascista, nel 1924 fu costretto ad un lungo esilio, prima a Londra, poi negli Stati Uniti, ove con i suoi scritti e le sue pubblicazioni proseguì nella lotta: grazie alla traduzione dei suoi saggi la parola "totalitarismo" divenne tra le più diffuse nel lessico politico del Novecento. Ritornò da New York in Italia nel 1946. Difensore di Roma cristiana contro il comunismo ateo, caldeggiò un'alleanza con il Movimento sociale e i monarchici, nel 1952, per contrastare alle elezioni comunali il "Blocco del popolo". Fu sconfessato da parte del mondo cattolico e da De Gasperi. I partiti di centro vinsero egualmente. Il presidente della Repubblica Luigi Einaudi nel 1952 lo nominò senatore a vita. Morì a Roma l'8 agosto 1959. Sue caratteristiche furono una continua unione con Dio, un profondo senso della giustizia, una eroica obbedienza alla Chiesa, un grande amore per i poveri. Papa Giovanni XXIII lo definì "esempio di preclare virtù sacerdotali". Papa Giovanni Paolo II, nel suo discorso ai vescovi siciliani in occasione della loro visita ad limina nel 1981 ne ha esaltato "la vita, l'insegnamento e l'esempio [...] nella piena fedeltà al suo carisma sacerdotale". È stata presentata istanza per la causa della sua canonizzazione.

 

info.gif (232 byte) per approfondimenti:

pallanimred.gif (323 byte) Centro Internazionale Studi Luigi Sturzo (sito monografico sulla figura del fondatore del Partito popolare)

pallanimred.gif (323 byte) Sturzo, chi lo tira a destra chi lo tira a sinistra, di Paolo Avanti (storia in network)

pallanimred.gif (323 byte) Cristianità - Don Romolo Murri, don Luigi Sturzo e Alcide De Gasperi nella storia del movimento cattolico italiano

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