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         | Biografie  Giovanni Amendola
 
 Nato a Roma nel 1894 da famiglia salernitana. Studente liceale e
 universitario, corrispondente del quotidiano Corriere della Sera; influenzato dal noto
        direttore del giornale, Luigi Albertini, simpatizza per il Partito Liberale, allora
        influente. Dopo essere stato collaboratore della Voce di Papini, fonda nel 1911 con
        questi e con Prezzolini LAnima. Nel 1914 partecipa alla campagna
        interventista con i gruppi nazionali-liberali da lui fondati. Dopo la guerra mondiale
        abbandona il suo liberal-conservatorismo accostandosi alle posizioni di Nitti. E' eletto
        deputato nel 1919 nel collegio di Salerno. Avvocato, nel '22 è tra i fondatori del
        quotidiano Il Mondo che contrasta il nascente fascismo. Con Francesco Saverio
        Nitti organizza il Partito democratico italiano, divenendo successivamente ministro delle
        colonie.
 Affermatosi il fascismo, lascia la compagine governativa passando
 all'opposizione costituzionale della quale, nel 1923, diviene il leader
 riconosciuto e autorevole. Alla Camera dei deputati si schiera contro la nuova legge
        elettorale proposta da Mussolini e da Acerbo; il 26 settembre, dopo ripetute minacce,
        viene aggredito e bastonato a Roma da una squadra fascista. Nel 1924 è eletto deputato
        nello schieramento antifascista. Nei giorni del delitto Matteotti è uno dei principali
        protagonisti dell'Aventino. L'anno successivo viene picchiato gravemente a Roma e poco
        dopo nuovamente fra Montecatini e Pistoia. Riporta molte ferite, dalle quali non si
        riprenderà più. Trasportato a Parigi, in ospedale, muore a Cannes nell'aprile del 1926.
 (dal sito dell'Anpi nazionale) |