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        La Resistenza in Europa 
          
        La Resistenza in Russia 
        Nell'Unione Sovietica i primi
        sintomi di sviluppo della Resistenza coincisero con la più radicale svolta del regime
        nazista. Al principio del 1941, infatti, dopo il fallimento della battaglia di Londra,
        nella prospettiva di una guerra che si sarebbe protratta oltre i limiti previsti, Hitler
        aveva deciso di dare la soluzione finale "al problema ebraico", la
        "Endlösung", cioè lo sterminio totale degli undici milioni di ebrei che
        vivevano in Europa. Prima campi di sperimentazione furono la Polonia e l'Unione Sovietica
        dove già si trovavano i commandos speciali, gli "Einsatzgruppen", con il
        compito di provvedere all'eliminazione degli ebrei e dei comunisti, a man mano che la
        Wehrmacht occupava i territori: 30.000 fucilati a Kiev, dagli 80 ai 120.000 a Riga e altre
        decine di migliaia a Korno, a Minsk e Pinsk nella Russia Bianca, a Leopoli, a Vinnitza, a
        Kharkov ed a Dniepropetrowsk in Ucraina; altri ancora a Rostov. Complessivamente oltre un
        milione di ebrei e di comunisti vennero fucilati o impiccati nei territori dell'Unione
        Sovietica. Evidentemente quella politica di sterminio fu una leva potente che spinse
        decine di migliaia di uomini e di donne sovietici, con le armi in pugno, nelle grandi
        foreste e nelle immense pianure. Uomini e donne decisi a vendicare le vittime innocenti ed
        a combattere fino all'ultimo il nemico. Anche il governo del paese reagì alle prime
        notizie dello sterminio inserendo la Resistenza nel quadro delle isti-tuzioni statali. Il
        18 luglio 1941, dopo i primi massacri della popolazione civile, il Comi-tato Centrale del
        Partito Comunista Sovietico prese la decisione di organizzare la lotta dietro le file
        nemiche e ne diede il compito al Comando dell'esercito. La decisione prevedeva la
        "creazione di una situazione insostenibile per l'Armata tedesca mediante la
        disorganiz-zazione dei suoi collegamenti, delle sue linee di comunicazione e degli stessi
        distaccamenti militari, aiutando in ogni modo distaccamenti partigiani a cavallo o a
        fanteria". |