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8 Settembre 1943, l'armistizio
Cronologia 8-12 settembre 1943
8 settembre 1943 Il
capo del Governo Badoglio invia al quartier generale alleato ad Algeri un messaggio in cui
informa Einsenhover di non poter annunciare l'armistizio a causa della consistente
presenza di truppe tedesche nei dintorni della capitale e sconsiglia l'invio della
divisione aviotrasportata data l'impossibilità italiana di fornire il carburante e i
mezzi necessari ai reparti sbarcati. Eisenhower respinge la richiesta di ritardare
l'annuncio e minaccia pesanti ritorsioni in caso contrario; anzi, alle 16.30 radio New
York anticipa la notizia della firma dell'armistizio con l'Italia. Poco dopo il re,
Badoglio, Guariglia, Acquarone, Carboni e i ministri della guerra, della marina e
dell'areonautica si riuniscono al Quirinale, dove arriva la notizia dell'annuncio
dell'armistizio dato dagli americani. Al nord reparti tedeschi comandati da Erwin Rommel
iniziano i rastrellamenti dei soldati italiani e l'occupazione dei punti strategici, in
particolare impianti industriali e vie di comunicazione.
Alle 19.45 Badoglio con un messaggio alla radio rende nota agli italiani la notizia
dellarmistizio, firmato segretamente il 3 settembre a Cassibile, in Sicilia, dal
plenipotenziario italiano generale Castellani e dal generale americano Smith. L'Italia
precipita nel caos. Il Re Vittorio Emanuele III e Badoglio lasciano Roma e, a bordo di una
nave da guerra, da Pescara raggiungono Brindisi, nella zona già occupata dagli Alleati.
Lesercito, lasciato senza ordini precisi, quasi ovunque si dissolve. I tedeschi, che
nei giorni precedenti avevano fatto affluire rinforzi dal Brennero, avviano immediatamente
l'operazione Achse, che attua le disposizioni a suo tempo predisposte in tale
eventualità, e occupano di fatto la penisola italiana, disarmando e catturando centinaia
di migliaia di militari italiani, in Italia, in Grecia, in Albania, in Jugoslavia e sugli
altri fronti, avviandoli alla prigionia in Germania. Solo la flotta navale, ad
eccezione della corrazzata Roma affondata dai tedeschi, riesce a sottrarsi alle mire
tedesche e a consegnarsi agli alleati nell'isola di Malta. Per lesercito italiano
lannuncio dellarmistizio è uno sfacelo: 60.000 fra morti e dispersi, oltre
700mila soldati internati in Germania; fra i superstiti, molti fuggono verso casa, molti
danno vita a bande partigiane che animeranno la Resistenza. Gli antifascisti danno vita al
Comitato di liberazione nazionale, chiamando il popolo alla lotta e alla
resistenza.
La notizia dellarmistizio era stata tenuta
segreta proprio per scongiurare la reazione dei tedeschi, in vista del progettato
aviosbarco di truppe anglo-americane a Roma. Loperazione, troppo rischiosa, viene
però annullata. Nella capitale, in particolare nel quartiere di Porta San Paolo, esercito
e popolazione insieme riescono a fermare l'avanzata del maresciallo Kesselring. Durante la
notte le divisioni Granatieri, Ariete e Piave fermano i tedeschi intorno a Roma.
Incominciano le operazioni di sbarco della V armata americana nel golfo di Salerno, dove
sono schierate le forze tedesche comandate dal generale von Vietinghoff. Gli inglesi
sbarcano a Taranto.
Quella notte Vittorio Emanuele III, Badoglio e i
generali abbandonano Roma e fuggono a Pescara, da dove la Marina li porterà a Brindisi
sotto protezione alleata.
9 settembre Gli
Alleati sbarcano a Salerno, dove però rimangono bloccati alcuni giorni a causa della
feroce resistenza che i tedeschi oppongono dalle colline che circondano la zona di sbarco,
ritardandone lavanzata verso nord. Alcuni gerarchi
fascisti scappati in Germania dopo il 25 luglio - tra i quali Vittorio Mussolini, Roberto
Farinacci, Alessandro Pavolini, Guido Buffarini Guidi - lanciano dal quartier generale di
Hitler un proclama che accusa il re e Badoglio di tradimento e annuncia la nascita di un
nuovo governo fascista. I principali partiti antifascisti del Comitato delle opposizioni
costituiscono a Roma il Comitato di Liberazione nazionale, Cln. Lo compongono i comunisti
Giorgio Amendola e Mauro Scoccimarro, gli azionisti Sergio Fenoaltea e Ugo La Malfa, i
socialisti Giuseppe Romita e Pietro Nenni, Alcide De Gasperi (Dc), Meuccio Ruini
(Democrazia del Lavoro) e Alessandro Casati (Pli). Poco dopo si costituiranno i Cln
regionali.
10 settembre I tedeschi ottengono la
resa dei contingenti italiani posti a difesa di Roma. In quelle stesse ore, in molte
località del nord e del centro Italia, nelle zone occupate dai tedeschi, gruppi di
antifascisti - soprattutto quadri dei partiti antifascisti, molti già combattenti nelle
Brigate internazionali in Spagna, altri liberati dal confino o dal carcere - saliranno
sulle montagne per formare i primi nuclei di guerriglia. A questi "antifascisti
politici" si aggiungeranno presto soldati sbandati, o altri giovani per i quali, come
osserva Guido Quazza, la scelta della resistenza era quasi "esistenziale",
fondata su una spontanea volontà di reagire all'occupazione tedesca, in un tentativo di
rivincita contro il fascismo e le vecchie classi dirigenti. E' l'inizio della Resistenza.
11 settembre Dai
microfoni di radio Bari il re annuncia - con voce flebile - il suo trasferimento
nell'Italia liberata: "Per il supremo bene della patria che è sempre stato il mio
primo pensiero e lo scopo della mia vita, e nell'intento di evitare più gravi sofferenze
e maggiori sacrifici, ho autorizzato la richiesta di armistizio. Italiani, per la salvezza
della capitale e per potere pienamente assolvere i miei doveri di re, col governo e con le
autorità militari mi sono trasferito in altro punto del sacro e libero suolo
nazionale...".
12 settembre Il piano
di invasione tedesco è concluso e il Paese è diviso in due zone, il Regno del Sud e
l'Italia "occupata" al nord, dove - a seguito della liberazione di Mussolini,
che avviene su ordine di Hitler - verrà costituita la Repubblica Sociale Italiana. |